Un mandato triennale per organizzare il Palio, ma senza San Michele

I gialloneri tengono il punto ma il presidente avverte: "Per statuto le contrade hanno come fine la partecipazione al palio"

È una fumata nera, anzi nerissima, quella uscita dal faccia a faccia tra Associazione Palio e contrade. Dopo la surreale edizione a tre di due settimane fa, con la contrada San Michele assente per la prima volta nella storia della manifestazione, la sensazione era che l’incontro potesse essere l’inizio di un lungo e complicato percorso di ricomposizione tra le parti. Invece niente: San Michele tiene il punto, reclamando per il futuro del Palio dei barchini una svolta radicale, nell’organizzazione ma soprattutto nei ruoli e nelle persone.

È un po’ questo il messaggio che il presidente dei gialloneri Luca Petri avrebbe portato nella sede del Comitato in corso Bertoncini, di fronte ai consiglieri dell’Associazione Palio, ai presidenti delle altre tre contrade e all’assessore Ilaria Duranti. A raccontarlo è lo stesso presidente dell’Associazione Palio Paolo Nuti, primo e principale bersaglio dell’antipatia giallonera contro l’attuale assetto organizzativo.

“Ho preso la parola – racconta Nuti – rivolgendomi a tutti i presidenti per spiegare che l’associazione avrebbe chiesto alle contrade un mandato non più annuale ma pluriennale, perché alla luce delle nuove normative tutto è diventato più complicato: solo per la documentazione bisogna partire a gennaio, mentre per fare degli investimenti serve una visione di lungo periodo. A quel punto il presidente Petri ha preso la parola, dicendo che non era il caso di girarci attorno e che voleva arrivare subito al punto, ovvero dirci che non ha alcuna fiducia nella nostra associazione e nelle persone che la compongono. Proseguendo nel discorso ci ha detto anche che abbiamo dei conflitti di interessi e che lui aveva già portato una lettera in Comune per spiegare come vorrebbe venisse organizzato il palio, senza però essersi consultato prima con le altre contrade”.

Una posizione di chiusura, dunque, che al momento sembra aver sortito l’effetto di compattare ancora di più le altre contrade sotto “l’ombrello” dell’Associazione Palio. Già nelle sere seguenti, infatti, le contrade di San Martino, San Pietro e San Bartolomeo hanno recapitato per Pec all’Associazione Palio il proprio mandato all’organizzazione dell’evento per i prossimi tre anni, mentre in questi giorni le tre contrade torneranno al Comitato per discutere eventuali modifiche da apportare al regolamento della corsa. Tutto questo ovviamente senza San Michele, ferma nella scelta di non partecipare più a nessun palio organizzato dall’associazione guidata da Paolo Nuti.

“Noi non chiudiamo la porta in faccia a nessuno – riprende lo stesso Nuti – ma se questi sono i presupposti, diventa difficile avere un dialogo. Fino a prova contraria, le contrade sono nate per fare il palio dei barchini e partecipare alle iniziative collaterali, a cominciare dalla sfilata. Nessuno ti impedisce di fare anche altro, ma per statuto le contrade hanno come fine la partecipazione al palio. Non adempiendo a questo non so fino a che punto queste persone possono continuare a gestire una contrada. La nostra associazione, lo ribadisco, non è padrona del palio: se le contrade si accordano per farlo organizzare da un altro ente noi non possiamo che prenderne atto”.

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