“Restituiamo l’immobile alla comunità”: bando per l’affidamento del bene confiscato alla mafia

L'avviso è rivolto alle associazioni iscritte all'elenco regionale centri antiviolenza e case rifugio da almeno un triennio

È stato pubblicato all’albo del Comune di Montopoli Valdarno l’avviso per l‘affidamento dell’immobile, in concessione in comodato a titolo gratuito, da destinare a un’associazione operante nel campo dell’ospitalità e accoglienza di donne e minori vittime di violenza.

“Si tratta – spiegano il sindaco Giovanni Capecchi e la vicesindaca Linda Vanni – dell’atto conclusivo di un percorso avviato nel 2015 quando l’amministrazione comunale ha acquisito l’immobile confiscato alla mafia. Lo scorso novembre, presente l’assessore regionale alle Politiche per la sicurezza e cultura della legalità Stefano Ciuoffo e dell’assessore regionale alle pari opportunità Alessandra Nardini, abbiamo inaugurato i nuovi locali ristrutturati. Adesso questo luogo sarà finalmente restituito alla comunità, da qui la scelta di destinarlo a chi quotidianamente combatte la violenza”.

Un avviso rivolto alle associazioni iscritte all’elenco regionale centri antiviolenza e case rifugio da almeno un triennio e aderenti alle rete provinciale pisana per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile contro le donne, della violenza intrafamiliare e della violenza assistita. Il comodato avrà durata 6 anni dalla stipula del contratto. La scadenza per partecipare all’avviso è fissataalle 13 del 29 marzo. I criteri di valutazione delle offerte sono consultabili nel testo dell’avviso, così come la modulistica da presentare. Tra le voci che saranno valutate c’è la sostenibilità economico finanziaria del progetto e la capacità progettuale così come l’individuazione di percorsi volti all’inclusione sociale.

L’immobile è stato ristrutturato grazie al contributo regionale di 183mila euro. Nello specifico le opere hanno riguardato: la sistemazioni degli attuali locali al piano terra, con la creazione di un locale sala accoglienza, un ufficio e un bagno per i portatori di handicap, una modifica nella suddivisione degli spazi al primo piano per migliorare la distribuzione delle camere e dei bagni presenti, oltre alla realizzazione di una rampa per rendere i locali accessibili. E poi ancora, l’adeguamento degli impianti elettrici idrosanitari e termici, la riqualificazione delle facciate e la risistemazione del giardino.

Prima dei lavori di ristrutturazione il bene in passato è stato affidato a un’associazione e ha visto l’accoglienza di 10 donne e 15 minori. Un luogo di libertà, in cui dieci donne hanno potuto riprogettarsi e riprendere in mano la propria vita.

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